Ogni attività si svolge durante l’orario scolastico e ha una durata di circa un’ora e cinquanta minuti, suddivisa in moduli esperienziali progettati in base all’età e al programma delle classi coinvolte. Insieme agli insegnanti, viene concordato un percorso che include due o tre esperimenti, scelti tra quelli disponibili, per approfondire concetti chiave della biologia in modo pratico, divertente e stimolante.
Alla guida dei laboratori ci sono studenti-divulgatori formati appositamente per condurre le attività in modalità peer education, affiancati dagli insegnanti della classe. Il risultato è un ambiente di apprendimento orizzontale, dove la vicinanza di età e linguaggio stimola la curiosità, l’ascolto e la partecipazione attiva degli studenti.
Ogni esperimento è pensato per stupire, insegnare e lasciare il segno. Non si tratta di dimostrazioni da osservare passivamente: qui gli studenti preparano, manipolano, osservano e riflettono. Ecco cosa possono scoprire:
Dalla teoria alla visione diretta: in questo esperimento, gli studenti preparano con le proprie mani un vetrino con cellule epiteliali di cipolla, che colorano e osservano al microscopio ottico. Ogni gruppo lavora in autonomia, apprendendo non solo nozioni ma anche gesti specifici. Una volta a fuoco, la meraviglia è immediata: pareti cellulari, nuclei e citoplasma si rivelano come un paesaggio microscopico tutto da esplorare.
In questa versione più personale e interattiva dell’esperienza al microscopio, ogni studente preleva cellule dalla propria mucosa orale con un tampone sterile, le fissa su un vetrino e le colora. Il risultato è sorprendente: ognuno osserva le proprie cellule immergendosi nella mondo dell'istologia.
Uno dei vetrini preparati dagli studenti
Un grande classico della divulgazione scientifica che affascina a tutte le età. In questo laboratorio, gli studenti imparano a isolare il DNA da una banana, con materiali semplici e sicuri. Il processo, guidato passo passo, culmina in un momento emozionante: il DNA, normalmente invisibile, prende forma sotto i loro occhi, diventando qualcosa di tangibile. Un modo diretto e potente per entrare nel mondo della genetica.
Un esperimento in forma di gioco scientifico: i ragazzi vengono sfidati a individuare il luogo più sporco della classe o dell’edificio scolastico. Dopo aver selezionato una superficie sospetta, raccolgono i campioni con una tampone e li trasferiscono su una piastra di Petri. È un modo diretto per parlare di igiene, microbi e scienza ambientale, ma anche per scoprire il mondo invisibile che ci circonda.
Un’attività dal forte valore educativo, pensata per far comprendere in modo pratico e visivo il problema della resistenza batterica. I partecipanti testano diverse sostanze battericide su colture batteriche e osservano come i batteri reagiscono. Attraverso questa dimostrazione si comprende quanto sia facile — e pericoloso — che un ceppo batterico sviluppi resistenza. È un modo attuale e coinvolgente per parlare di salute pubblica, microbiologia e uso consapevole dei farmaci.
Come funziona davvero il nostro apparato digerente? In questo esperimento, gli studenti riproducono le fasi principali della digestione usando semplici materiali che simulano bocca, stomaco e intestino. Si lavora con alimenti reali, liquidi, enzimi e movimenti meccanici, per osservare la scomposizione del cibo passo dopo passo. Un laboratorio vivace, ricco di stimoli e perfetto per capire la fisiologia con gli occhi e le mani.
In questo laboratorio i colori della natura diventano oggetto di studio. Partendo da foglie fresche, gli studenti isolano e separano i pigmenti vegetali (clorofilla, carotenoidi, antocianine e xantofille) attraverso una serie di semplici passaggi chimici. L’esperimento è visivamente molto d’impatto: su una striscia di carta si forma una scia colorata che rivela la complessità nascosta della fotosintesi, trasformando concetti teorici in immagini concrete.
Gli studenti scopriranno come il DNA non sia solo uno strumento fondamentale per la ricerca, ma anche un alleato delle forze dell’ordine nella risoluzione dei crimini. Attraverso alcuni semplici passaggi riusciranno a costruire un modello di profilo genetico e paragonarlo a quello rinvenuto su una “scena del crimine”. Un laboratorio dove scienza e investigazione si incontrano.